mercoledì 5 agosto 2009

Vivo amando cose piccolissime,
corro cogliendo sfumature negli occhi delle persone
che mi circondano.
Gli estranei possono diventare parte di me
e di questo non chiedo scusa.
Il mondo impazzisce ogni giorno di più ma ho imparato che non tutto il male vien per nuocere e la pazzia è un modo per scacciare via la tristezza, come il sorriso.
Quando ero bambina mi spaventava ciò che non conoscevo, adesso mi spaventa ciò che conosco perfettamente. Un mio amico mi diceva sempre "beata te che non capisci un cazzo" e in effetti, non c'è niente da capire!!
Vedo amici cadere smollati nel vortice di una tranquillità dietro la cui morbidità si nasconde la falce dell'essenza: il non cambiamento, la stagnante monotonia di una routine nella spasmodica attesa dei sabati estivi e del fraterno bicchiere. Barcollo sotto il peso di un dolore che è la mia guarigione e che mi illumina.
Io amo.

che figo Brecht!

Prima costruii sulla sabbia,
poi costruii sulla roccia.
Quando la roccia crollò
non ho più costruito su nulla.
Poi ancora talvolta costruivo
su sabbia e roccia, come capitava, ma
avevo imparato.

Coloro ai quali affidavo la lettera
la buttavano via.
Ma chi non curavo
me la riportava.
Allora ho imparato.

Le mie disposizioni non furono rispettate.
Quando giunsi, m'avvidi
che erano sbagliate.
Era stato fatto
quel che era giusto.
Così ho imparato.

Le cicatrici dolgono
nel tempo di gelo.
Ma spesso dico: solo la fossa
non m'insegnerà più nulla.